Lo sfogo del presidente Artale: con i controlli ci risentiamo più sicuri
Un sistema di videosorveglianza con telecamere che possano fare da deterrente contro gl atti vandalici al Centro Padre Nostro e a tutto il territorio. È questa la promessa che il prefetto Giuseppe Forlani, ha fatto ieri, dopo la visita a Brancaccio e dopo l’ennesimo raid vandalico. È andato di persona, accompagnato dal generale dei carabinieri Giuseppe De Liso, a vedere lo stato dei luoghi e ad ascoltare soprattutto l’amarezza e lo sconforto di chi in quel territorio si batte ogni giorno per affermare la legalità. E subito gli fa eco il sindaco:” Ho già disposto l’estensione del sistema di videosorveglianza e la collocazione dei necessari apparati a tutela del luogo che è presidio di legalità e memoria”, dice Leoluca Orlando.
Non erano trascorsi neanche 15 giorni da quando ignoti hanno fatto irruzione in una sede del Centro di Accoglienza Padre Nostro, precisamente il Centro Antiviolenza Beato Giuseppe Puglisi di via San Ciro, dove con un masso hanno sfondato il vetro della porta, e ora viene vandalizzata la foto installata a piazzetta Beato Giuseppe Puglisi. La foto ritrae il giorno della visita di Papa Francesco e di monsignor Corrado Lorefice alla Casa di don Pino. “Sono stati presi di mira 4 pannelli, foto che compongono la mostra di quella storica visita di Papa Francesco in occasione del XXV anniversario del martirio del Beato-dice il presidente del Centro, Maurizio Artale-. Un altro brutto segnale, un gesto che sa di sfida e che vuole dimostrare che quando vogliono, agiscono in maniera indisturbata. Su 40 irruzioni al Centro in 8 anni, infatti, non è mai stato individuato né punito nessuno. Con le telecamere ci sentiremmo tutti più al sicuro”.
In accordo con il prefetto anche il vicesindaco, Fabio Giambrone, ora al lavoro per fare istallare le telecamere nella piazzetta. “Nell’ultimo mese abbiamo ricevuto due amare sorprese -dice ancora Artale- in un momento n cui a Brancaccio ci sono stati arresti a Brancaccio da parte dei carabinieri. Qui molti ci chiamano “sbirri” perché siamo dalla parte della giustizia e della legalità sempre e ci associano alle forze dell’ordine. Questi atti vandalici probabilmente sono la loro risposta”.
Parla anche a nome dei suoi volontari, Artale, di tutti coloro che spendono il loro tempo nella costruzione di un mondo migliore, di coloro che danno assistenza ai più fragili e indicano la strada da percorrere a giovani ma è la voce anche delle tante famiglie che nel Centro vedono un punto di riferimento e un rifugio aperto e accogliente sempre. “ Non fatevi sentire soli nella lotta alla criminalità, ci sono persone qui che da 29 anni continuano l’opera del Beato Giuseppe Puglisi -conclude Artale-. Nessuno di questi atti intimidatori e minacce ci hanno mai fatto sentire orfani, perché Padre Pino Puglisi, sempre con noi, ma servono atti concreti di solidarietà e testimonianza da parte delle istituzioni della città”. “L’ennesimo raid -insiste Orlando- è un attacco a tutta la città e ai suoi valori di legalità, giustizia, integrazione e accoglienza. Un gesto intollerabile”. “E’ la conferma -aggiunge Davide Faraone, senatore di Italia Viva- che la “creatura” voluta dal Beato don Pino Puglisi con il progetto di affermare la cultura della legalità continua a spaventare”.
di Anna Cane
atti vandalici | gennaio 2022 | p.tta beato padre pino puglisi | Segnala | Commenta |
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