Brancaccio, ennesimo raid contro centro Padre Nostro Rubato materiale per costruzione del ritrovo per anziani

Ennesima incursione a Brancaccio contro il centro Padre Nostro fondato da padre Pino Puglisi. «I soliti noti ieri notte sono entrati all’interno del cantiere dove sorgerà il centro aggregativo diurno per anziani, ex mulino a Brancaccio, e hanno rubato alcuni sacchi di cemento e la rete elettrosaldata nel silenzio del quartiere omertoso che, quasi 23 anni fa, fu spettatore dell’omicidio del Beato Giuseppe Puglisi», si legge in un comunicato diffuso dal centro. «noi questo centro lo finiremo e lo inaugureremo secondo i tempi prestabiliti», prosegue il comunicato. «Ricordatevi che in futuro potreste essere ospiti di questa struttura e quel giorno vi vergognerete di ciò che avete fatto. Vogliamo che il Prefetto istituisca un presidio stabile a Brancaccio, altrimenti saremo costretti a provvedere diversamente».

A cosa si riferisce quel saremo costretti a provvedere diversamente ci pensa il presidente del centro Padre Nostro, Maurizio Artale, raggiunto telefonicamente da Meridionews. «Abbiamo avuto due altre visite nel cantiere. Abbiamo fatto la denuncia, ma non servono. Se il prefetto non si dà un mossa per capire come agire a Brancaccio, saremo noi con gli anziani a fare i turni, anche di notte, per vigilare la zona del cantiere. Faremo anche un sit in davanti alla Prefettura, monteremo le tende per richiamare l’attenzione delle istituzioni fino a quando non sarà garantita la sicurezza a Brancaccio. Agiremo rispettando le regole: chiederemo l’autorizzazione di occupazione di suolo pubblico al Comune e porteremo le sedie a sdraio per gli anziani. Non è possibile che, con 86 denunce in quasi 23 anni, non sia mai stato preso un colpevole».

Per Artale manca la volontà di riqualificare Brancaccio, che secondo il presidnete dl centro Padre Nostro sta facendo passi indietro rispetto al percorso di legalità intrapreso da padre Pino Puglisi e dalla gente del quartiere, che si era mobilitata dopo la morte del prete. Per un anno e mezzo i lavori del centro per anziani sono rimasti fermi, senza una spiegazione. Solo dopo una sollecitazione all’Assessorato ai Lavori pubblici la ditta che li sta svolgendo ha ripreso a lavorare. Da allora i furti e gli atti vandalici si sono ripetuti costantemente: «C’è qualcuno che vuole che Brancaccio resti com’è, specialemnte il luogo dove sorgerà il centro per anziani, che è un luogo simbolico. Si trova nel bivio tra via Brancaccio e via conte Federico, dietro la statua di San Gaetano. Tutti quelli che arrivano nel quartiere fotografano questo posto che identifica il degrado. Appena finiremo il centro, non ci sarà più questa situazione di abbandono. Ma c’è qualcuno che vuole che, anche visivamente, Brancaccio rimanga com’è, un quartiere lasciato a se stesso. Noi non siamo di quest’idea a non ci fermeremo nell’affermare la logica della legalità».


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