Il Sindaco di Palermo, il Prof. Leoluca Orlando, intervenendo alla trasmissione "La Radio ne parla" su Radio 1 Rai, sollecita, unitamente al Presidente del Centro di Accoglienza Padre Nostro fondato del Beato Giuseppe Puglisi, Maurizio Artale, e a Francesco e Gaetano Puglisi, fratelli del Beato, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, affinchè ponga in essere tutte le azioni consequenziali per la realizzazione del Progetto "Brancaccio 2.0 La Brancaccio del Terzo Millennio" affinché possa diventare paradigma dell’azione del Governo Italiano nei territori soffocati dalle mafie (camorra, 'ndrangheta, cosa nostra). Il progetto è stato consegnato il 15 settembre 2014 al Presidente del Consiglio, durante la sua visita a Brancaccio per l’apertura dell’Anno Scolastico 2014/2015, personalmente dai fratelli del Beato Giuseppe Puglisi, Franco e Gaetano, alla presenza anche del Sindaco di Palermo. Riteniamo che sia stato molto importante che il Presidente del Consiglio abbia scelto, per inaugurare l’anno scolastico italiano, proprio la Scuola fortemente voluta da Padre Puglisi a Brancaccio (PA) e a lui intitolata. Ad oggi, dopo tre mesi, dobbiamo purtroppo constatare che alle parole non sono seguiti ancora i fatti. Non vorremmo che il tutto si perdesse ancora una volta nel nulla, come già accaduto. Restiamo fiduciosi, ma riteniamo di avere diritto a segnali concreti e tangibili, subito. Il quartiere, la città non possono attendere ancora, così come lo stesso 3P, con queste parole, sottolineava: "E' importante parlare di mafia, soprattutto nelle scuole, per combattere contro la mentalità mafiosa, che è poi qualunque ideologia disposta a svendere la dignità dell'uomo per soldi. Non ci si fermi però ai cortei, alle denunce, alle proteste. Tutte queste iniziative hanno valore ma, se ci si ferma a questo livello, sono soltanto parole. E le parole devono essere confermate dai fatti". (Padre Pino Puglisi) Fatti che, dopo 21 anni dal barbaro assassinio del Beato Giuseppe Puglisi, stentano ad arrivare da parte dello Stato. Quanto in questi lunghi anni il Centro ha realizzato, lo deve alla buona volontà di tantissime persone e di qualche istituzione locale che, con interventi a macchia di leopardo, hanno sorretto l’azione del Centro. Non c’è mai stato però un intervento programmato, mirato e globale sui mali che attanagliavano e che continuano ad attanagliare Brancaccio, coloro che ci vivono e che ci operano. L’azione degli operatori e dei volontari del Centro di Accoglienza Padre Nostro, in questi 21 anni, è stata concreta ed è sotto gli occhi di tutti quelli che hanno l’animo limpido: è stata e continua ad essere voce di denuncia. Oggi, dopo 21 anni, vuole essere voce profetica: per questo chiediamo alle Istituzioni dello Stato di unire la loro voce a quella nostra.
Maurizio Artale
Presidente
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