«Fumata bianca» alla beatificazione di padre Pino Puglisi. I teologi consultori della Congregazione delle Cause dei Santi hanno dato parere affermativo al riconoscimento del martirio di ~3P», casi chiamavano affettuosamente il sacerdote trucidato dalla mafia il 15 settembre del ‘93 gli amici più cari. Ora la parola passa ai Cardinali e ai Vescovi della stessa Congregazione. Quindi toccherà al Papa dare il via libera alla beatificazione.
A dare l’annuncio, ieri sera in Cattedrale, a conclusione dell’Assemblea pastorale diocesana che anche quest’anno si è aperta nel nome di don Puglisi e nel giorno dell’anniversario della sua morte, il 15 settembre, il cardinale Salvatore De Giorgi. li «sì» ottenuto è molto importante. E lascia presagire in tempi abbastanza rapidi la conclusione favorevole dell’intera causa per la beatificazione, I cardinali e i vescovi della Congregazione delle Cause dei Santi sono adesso chiamati a confermare il parere dei teologi consultori. Quindi l’ultima parola spetta al Pontefice, l’unico che può autorizzare il Dicastero a redigere e pubblicare il Decreto sul martirio. «Pubblicato il decreto — ha sottolineato il cardinale De Giorgi —si potrà procedere al tiro della beatificazione che, secondo le nuove norme, si svolgerà a Palermo, e speriamo tutti al più presto!».
Raggiante padre Mario Golesano, il parroco che a Brancaccio ha raccolto il testimone di don Puglisi alla guida della chiesa di San Gaetano. «Sono felice — dice, al telefono, apprendendo in parrocchia la bella notizia direttamente dal cronista — vado subito a suonare le campane, gli abitanti di Brancaccio devono avere in diretta questa notizia. Per tutta Brancaccio è un’occasione di rinnovamento eccezionale, non è una notizia tra le tante. Tutto il quartiere non potrà che mettersi a lavorare con grande impegno».
Un iter lungo, quello verso gli onori degli altari di don Pino Puglisi. La tranche palermitana della causa si è conclusa nel maggio del 2001, otto anni dopo l’uccisione del sacerdote. E dal settembre dello stesso anno è partito l’esame in Vaticano, giunto ad esso a questa prima, importante, conclusione. Tante le testimonianze della serena consapevolezza con cui »3P» è andato incontro alla morte, «reo», per i boss di Cosa nostra, di strappare alla strada i ragazzini e di educarli al rispetto della legalità e delle regole. A cominciare da quella del killer di don Pino, Salvatore Grigoli, che ha scelto la via del pentimento e della conversione colpito dalla reazione di «3P», che mentre lui stava per ucciderlo gli ha detto. sorridendo: «Me l’aspettavo».
Mariateresa Conti
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