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Brancaccio, bimbi in festa per le strade. Una domenica in ricordo di don Puglisi

L’anniversario dell’omicidio. Due giorni di iniziative dell’associazione Agorà: testimonianze, cabaret e una corsa con cento partecipanti. «La memoria non muore»

data articolo 18/09/2006 autore Giornale di Sicilia categoria articolo RASSEGNA
 
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Articolo del Giornale di Sicilia
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Hanno scelto la prima domenica utile, un giorno di caldo e nuvole non troppo minacciose subito dopo il tredicesimo anniversario. Hanno scelto di ricordarlo così, per la settima volta, portando nel cuore di Brancaccio iniziative culturali e il cabaret di Mary Cipolla, ma soprattutto il settimo torneo che ricorda il prete buono che della redenzione di Brancaccio ha fatto il suo motivo di vita prima di essere ucciso dallo mafia. Si ricorda don Pino Puglisi, in questo week-end di Brancaccio: una due giorni di iniziative a cura dell’associazione Centro studi Agorà, prima sabato sera con un incontro con le testimonianze degli amici del parroco, poi, ieri, appunto con la gara e lo spettacolo di cabaret in via Diaz. «Abbiamo cercato di ricordare don Pino con questi momnenti collettivi -chiarisce Giovanni Bellante, presidente dell’associazione e amico del parroco -perché dobbiamo conservare memoria di quel che Pino ha tatto qui, prima di diventare vittima del quartiere». Dice proprio così, Bellante; «Vittima del quartiere. Ma qui,in questa domenica di tredici anni dopo, c’è un’altra Brancaccio, ci sono i bambini che strepitano e lo scintillio dei telai in carbonio, ci sono le ragazze col trucco del giorno di festa e la musica dagli altoparlanti. E poi tutto il contorno, i volontari della Federazione italiana motostafette a controllare che tutto sia a posto, le Seat 170c 200 cavalli Leon ad aprire la gara, le hostes cortesi e carine pronte per la premiazione. Lo spiega Paolo Campanella da Venetico, in provincia di Messina, cosa significa essere qui: «E’ la seconda volta che vengo -afferma prima della gara, che per la cronaca ha visto Cosimo Salute dell’Asd Parisi lngoglia imporsi in volata su Carlo Cannova della Cs Capaci e Vincenzo Dolce del Tearn Antares -. Sono qui perché mi sembra un’iniziativa importante, che unisce due valori sani come la passione per lo sport e la memoria di don Pino Puglisi. Corsi via i cento ciclisti -che si sono sfidati percorrendo venti volte un anello di tre chilometri e mezzo -resta questo, restano le attività del centro studi Agorà, che fa del quotidiano il Suo punto di forza. «Qui -spiega Maria Geraci, una delle volontarie dell’associazione -noi lavoriamo giorno dopo giorno, con i corsi di formazione, con la nostra biblioteca». Una pausa, l’orgoglio: «Abbiamo una biblioteca con undicimila volumi, è molto bella», butta lì con un sorriso la volontaria. E’aperta dalle 9 alle 12 e dalle16 alle 17, labiblioteca, manon èl’unica iniziativa culturale: «Di recente continua Maria Geraci -abbiamo organizzato un’estemporanea di pittura, è un modo per aggregare». Già, la bellezza contrapposta alle brutture, è questa la chiave. Giovanni Bellante lo sa, e prende il cronista per un braccio, gli mostra via Diaz «Che colpo d’occhio fino al mare, non è bellissimo?», chiede. Con le nuvole che inquadrano una girnata di sole, in questa domenica di Brancaccio è chiaro che padre Puglisi aveva ragione. Claudio Reale Sul parroco ucciso dvd e spettacolo teatrale un dialogo immaginario fra padre Pino Puglisi e il suo assassino, in un lavoro che il liceo di Brancaccio ha portato in giro per l’italia. E adesso, con l’aiuto finanziario del Cesvop, il musical «Tu da che parte stai?» è diventato un dvd: il lavoro del laboratorio teatrale del liceo scientifico Basile, scritto e diretto da Roberto Lopes, è stato diffuso in occasione del tredicesimo anniversario della morte del sacerdote di Brancaccio ucciso dalla mafia. «Il titolo della pièce -spiega Lopes -invita a riflettere sulle responsabilità che ogni cittadino deve assumersi nei confronti di una mentalità di sopraffazione, sfruttamento, barbarie, secondo la lezione brechtiana». I protagonisti del musical sono gli studenti stessi: 25 allievi, alcuni dei quali diventati ex dal momento della realizzazione della pièce, tra attori, cantanti e suonatori. Fra gli altri c’è Francesco Sicari, che ha conosciuto e lavorato col parroco di Brancaccio.

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