La salma di don Pino Puglisi potrebbe tornare nella chiesa di Brancaccio entro un mese. Dopo l'annuncio del cardinale De Giorgi, è il parroco don Mario Golesano a tracciare i tempi. «Penso che in trenta giorni ce la faremo -dice -però non vogliamo che don Pino renda simile Brancaccio a Lourdes. Deve essere una presenza viva, in grado di cambiare il cuore e la mente». E un piccolo cambiamento si è già verificato, se è vero che il tredicesimo anniversario del sacrificio del prete di Brancaccio si terrà nel segno dell'unità. Il centro Padre giostro, le parrocchie di Bagheria, le Acli, l'associazione Intercondominiale, l'istituto comprensivo dedicato alla memoria del sacerdote, lo lal, l'associazione «A testa alta» saranno insieme, superando qualche divisione degli anni passati. Intanto, c'è chi accetta il trasporto di don Pino a Brancaccio, ma avrebbe preferito altra destinazione. «Sarebbe stato meglio sistemarlo in cattedrale -dice padre Francesco Michele Stabile, pietra angolare della solidarietà a Bagheria -la Chiesa avrebbe sottolineato il fatto che don Pino appartiene alla città, non solo a Brancaccio. E poi mi piacerebbe leggere in una lapide che fu un delitto di mafia». Il programma prevede una serie di iniziative (al completo sul sito www.padrepinopuglisi.net). Venerdì 15 settembre -giorno dell'anniversario dell'omicidio ci sarà l'inizio dei lavori all'ex mulino di Brancaccio, per creare un centro per anziani. Alla sette di sera, in cattedrale, una messa celebrata dal cardinale, Salvatore De Giorgi. Le parrocchie di Bagheria organizzano per sabato prossimo una «marcia della speranza» al santuario della Madonna della Milicia, con la messa di Salvatore Di Cristina. Per martedì 19 è prevista la proiezione di un cortometraggio, a cura dell'Acli, con testimonianze inedite. Inoltre, l'associazione «Agorà» di Giovanni Bellante organizza una giornata della memoria per sabato 16, alle 20,30, nella sede di via Diaz 43. La domenica successiva previsto un torneo ciclistico. Ma intanto resta al palo la questione degli scantinati di via Hazon. Il Comune accenderà un mutuo per avviare i lavori nei locali degradati, simbolo della battaglia di don Pino. «Abbiamo avuto tante promesse -dice don Golesano -ma finora non si è concretizzato nulla». Ro.P

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