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VISIONI E MUSICA - "Ricoradare Anna" di Walo Deuber con Pippo Pollina oggi al centro Padre

data articolo 17/08/2005 autore La Sicilia categoria articolo RASSEGNA
 
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Articolo de La Sicilia
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La Svizzera, in questo scorcio d'estate, ha scoperto a pieno Palermo e la Sicilia presentando ben due film al Festival di Locarno che vedono storie e personaggi isolani. E se da una parte Marco Turco ha ricostruito l'antimafia riprendendo nel documentario "In un altro paese" il libro­inchiesta dell'americano Alexander Stille "Cadaveri eccellenti" realizzato con l'occhio fotografico di Letizia Battaglia, dall'altra lo svizzero Walo Deuber ha ripreso, indirettainente, in "Ricordare Anna" la tragica storia del musicista di Partinico Pino Giannola e della sua compagna, la sociologa zurighese Anna Looser. Nei panni di Pino, che nel film diventa Salvo Marotta, il cantautore palermitano Pippo Pollina, da anni ormai cittadino svizzero, nel suo primo ruolo di attore. "Il regista mi ha voluto in questo ruolo - racconta Pollina - perché sapeva che avevo conosciuto Pino una ventina di anni fa. Pino, allora, era un musicista girovago come me e ci siamo conosciuti per caso a Zurigo. Pino da anni aveva seri problemi di droga e fu uno dei primi casi di Aids conclamato in Europa. Incosapevolmente aveva contagiato la moglie Anna e i suoi bambini, scomparsi pochi anni dopo, per poi morire egli stesso nel 1993". Nel film il personaggio centrale è quello di Viktor Lopser, interpretato da Mathias Gnàdinger, padre di Anna, interpretata da Bibiana Beglau, che in viaggio attraverso la Sicilia cerca di ricostruire la storia d'amore di sua figlia con il giovane musicista siciliano. Ad accompagnare l'anziano signore, una ragazzina interpretata dall'esordiente Carla Mignosi, undici anni, proveniente dal quartiere Brancaccio di Palermo ed ospite del Centro Padre Nostro. Ed è proprio il centro fondato da don Pino Puglisi ad ospitare oggi pomeriggio, alle 17, la prima italiana del film. Saranno presenti anche il regista Deuber, e, con buona probabilità, Giuseppe Cederna che regala al film la figura del padre di Salvo/Pino. Una buona metà del film è stato girato tra Partinico e dintorni e questo ha convinto il regista a dare al film un titolo italiano. 41 dramma della storia di Pino si associa a quella di una diecina di ottimi musicisti di Partinico e paesi vicini, diplomati del Conservatorio, che, durante una vacanza premio a Londra, nella metà degli anni 70, si ritrovarono tutti imbrigliati nel mondo della droga, in un'epoca in cui la parola Aids non si conosceva, e poi tutti morti per la terribile malattia. Il regista, attraverso le testimonianze mie, della famiglia, degli amici, ha voluto presentare la figura di Pino così come noi l'abbiamo conosciuto, tra arte, impegno politico e dramma personale". Molti i punti in comune fra Pollina e lo sfortunato Giannola che la sua Partinico non ha mai dimenticato: entrambe originari della Sicilia occidentale, trapiantati in Svizzera, sposati con una zurighese, musicisti dal passato girovago. "Non ho dovuto fingere granchè, mi è venuto abbastanza naturale. Forse perché lo conoscevo bene". Il film, già in circolazione in Svizzera da alcuni mesi, è stato presentato a Locarno lo scorso 13 agosto ed ha riscosso un buon successo. Non si esclude una distribuzione in Italia a partire dal prossimo autunno/inverno, anche su dvd con sottotitoli italiani. Nella serata di oggi Pollina suonerà con il Palermo Acoustic Quartet in piazza Kalsa per il KalsArt, seconda tappa del mini tour siciliano di presentazione dell'ultimo disco "Bar Casablanca", uscito recentemente per l'etichetta romana Storie di Note, tour che lo vedrà domani a Capo d'Orlando, a Villa Piccolo. Consapevole che il cinema è stata una magnifica parentesi, Pollina non esclude un ritorno dietro al macchina da presa.. "Mi avevano già offerto la paste di un gelataio italiano a Lisbona ma ho rifiutato perché le riprese coincidevano con il tour. Per il momento va bene così". Gianni Nicola Caracoglia

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