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Alle 17 in anteprima "Ricordare Anna" - Pollina, film e concerto - "Recito una storia amara"

data articolo 17/08/2005 autore La Repubblica categoria articolo RASSEGNA
 
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Articolo de La Repubblica
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Ogni volta che gli capita di esibirsi a Paleremo, i tormentati legami di Pippo Pollina con la sua terra, mai interrotti nonostante successo e attività siano maggiori all'estero che in Italia, sembrano gonfiarsi a tal punto di emozioni, ricordi, suoni raccolti nell'aria di casa e nuovi progetti da far pensare ad un inevitabile ritorno. Questa volta, poi, alla tradizionale veste di musicista-stasera alle 22 è a piazza Kalsa col Palermo Acoustic Quartet per "Kals'Art Wave" -Pollina aggiunge la nuova esperienza cinematografica del film "Ricordare Anna" del regista Walo Deuber, presentato al festival di Locarno ed oggi proiettata in anteprima nazionale (alle 17) all'auditorium dell'ospedale "Buccheri La Ferla" di via Messina Marine 197 "È un film assai crudo - racconta Pollina -che rafforza il cordone ombelicale con la mia terra poiché è la storia di un anziano signore svizzero che, in viaggio attraverso la Sicilia, cerca di ricostruire la storia d'amore di sua figlia con un giovane musicista siciliano, da me interpretato, entrambi tragicamente morti di Aids. La vicenda, drammatica e vera, riguarda Pino Giannola, un musicista di Partinico che ho personalmente conosciuto anche se il regista, quando mi ha scelto. ignorava questo rapporto diretto. Del casi, oltre a Giuseppe Cederna ed altri validissimi attori, fa parte anche l'esordiente Carla Mignosi, una bambina di undici anni che viene dal Centro Padre Nostro fondato da padre Pino Puglisi e che è protagonista di una interpretazione davvero sorprendente". Al film ha dato un contributo anche come musicista? "Si, accanto a composizioni di Peter Rebeiz ci sono anche molte mie nuove canzoni; stasera ne proporrò alcune in anteprima ma il concerto, naturalmente, verterà soprattutto sull'ultimo album 'Bar Casablanca"". Con la sua scrittura in bilico tra pop, jazz e folk, questo disco sembra staccarsi dalla produzione che finora tanto successo ha riscosso presso svizzeri e austriaci e pare virare verso i modelli nobili della canzone d'autore italiana: ciò prelude ad un suo rientro in patria? "No, affatto. Arno moltissimo l'Italia ma preferisco viverla da fuori; è come se dall'esterno riuscissi a coglierne assai meglio i pregi, la poesia, le tensioni ma anche le contraddizioni e le storture. Così riesco ad essere anche più efficace. No, continuerò a vivere a Zurigo ed a sognare la mia terra come la vorrei".

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